Il Tumulo di Krakus

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Secondo la leggenda è la tomba del leggendario fondatore di Cracovia. E nella realtà? Ben pochi sono i dati certi, un mistero segue l’altro…

Il principe o, secondo un’altra versione, il re Krak è il leggendario fondatore di Cracovia. Alla sua morte i sudditi, in segno di gratitudine per la sua bontà e buon governo, avrebbero innalzato in suo nome una tomba a forma di un tumulo. Questo è quanto narra la leggenda.

Ben pochi sono i dati certi: è oramai provato che questo tumulo è la più antica costruzione della città. Alto 16 metri con diametro alla base di 60 metri, è situato sulla riva destra della Vistola, a Podgórze, sulla collina calcarea di Krzemionki. Tutto il resto è coperto da segreti: quando, per iniziativa di chi e perché fu innalzato il tumulo? Non sappiamo nulla di certo.

Fu forse edificato nel VIII secolo, come sembrerebbe testimoniare un fermaglio marrone degli Avari risalente a tale periodo (gli Avari furono un popolo nomade dell’Asia centrale che raggiunse le zone dell’Europa orientale nel VI secolo), rinvenuto dagli archeologi all’interno del tumulo. Alcuni scienziati, tuttavia, associano l’erezione del tumulo ai Celti e al loro calendario astronomico, datandolo al primo secolo della nostra era. Tale ipotesi sarebbe suggerita dalla posizione del tumulo di Krakus rispetto al tumulo di Wanda, distante 10 km (situato a Nowa Huta).

In epoca pre-cristiana il tumulo era il luogo in cui gli Slavi usavano celebrare il Giorno dei Defunti, celebrato in primavera. Qui rendevano onore ai loro defunti e organizzavano veglie funebri. La tradizione di svolgere celebrazioni sulla cima e nella zona circostante il tumulo fu in seguito ereditata dalla cristianità. L’antica celebrazione slava mutò in festa popolare durante la quale venivano accesi falò, si organizzavano competizioni di scherma e ai poveri venivano forniti cibo e denaro lasciandoli scivolare dalla cima del tumulo. Questa sagra, che si svolge ancor oggi il martedì dopo Pasqua contemporaneamente sul tumulo di Krakus e presso la chiesa di San Benedetto (św. Benedykta) sulla vicina collina di Lasota, è denominata Rękawka. I linguisti legano questo nome alla parola ceca rakew (bara) o alla parola serba raka (tomba), il che potrebbe confermare che il tumulo fosse stato un luogo di culto degli antenati o semplicemente un luogo di sepoltura. La tradizione, invece, vuole che i sudditi di Krak abbiano radunato terra sulla sua tomba con le propie mani, trasportandola nelle maniche delle loro camicie, un evento che sembrerebbe immortalato nello stesso nome di Rękawka.

Ad ogni modo, il luogo resta avvolto dal mistero. Il mitico fondatore di Cracovia custodisce gelosamente i suoi segreti...

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