Le liti famigliari alle quali dobbiamo la posta
Si dice che con la famiglia si viene bene solo in foto. Se la fotografia fosse esistita già nel XVI secolo il re Sigismondo Augusto avrebbe concordato perfettamente con questa affermazione. Conviene tuttavia ricordare furono proprio i suoi problemi famigliari a far nascere il primo servizio postale in Polonia.
Il re non conobbe molta felicità nella vita coniugale, e i suoi conflitti con la madre proveniente dall’Italia, la regina Bona, indussero la donna dal forte carattere a far ritorno nel paese di origine. Vi morì, lasciando in eredità al figlio una grande fortuna. Purtroppo poco prima della morte aveva prestato al re spagnolo Filippo II l’ingente somma di 430 mila ducati, nota come somma napoletana. Il re polacco si rese ben conto che il recupero di quei beni sarebbe stato un compito arduo. I suoi emissari e avvocati partirono subito per l’Italia per svolgere un compito in cui la velocità di comunicazione tra Polonia e Italia giocava un ruolo fondamentale.
Fu in tale circostanza che il re Sigismondo Augusto introdusse la prima “cosiddetta posta” in Polonia, “ovvero cavalli destinati a coprire la distanza da Cracovia a Venezia, che svolgano regolarmente tale percorso in determinati periodi, anni e giorni”*. Fu primo direttore di tale istituzione il signor Prosper Provano, proprietario di una palazzina in via Floriańska (oggi al n. 14, ossia l’Hotel Pod Różą). Partì da qui, nel 1558, la prima diligenza postale che per arrivare a Venezia impegnava solo 10 giorni.
Dopo alcuni anni, quando il servizio passò sotto la gestione dei Montelupi, la sede della posta fu trasferita presso la dimora di questa famiglia di origini italiane, situata nelle vicinanze di Piazza del Mercato (n. 7). Le diligenze, tuttavia, non rallentarono il tempo di percorrenza e nel 1583, per la prima volta nella storia della posta, fu stabilita un tariffa fissa di spedizione indipendente dalla distanza coperta. Il primo francobollo al mondo, e con esso la relativizzazione dei prezzi di spedizione, avrebbe fatto la sua comparsa in Inghilterra soltanto nel 1840…
* Cit. da: M. Czuma, L. Mazan, Pępek świata nazywa się Kraków (L’ombelico del mondo si chiama Cracovia), Anabasis, Cracovia 2000.